mercoledì 16 maggio 2012

A mio padre


Sembra ieri, un giorno come oggi,
che ci salutammo,
tu, seduto sul letto, stranito,
io, pronto per partire, preoccupato.
“vai, non preoccuparti, và tutto bene”
Ed io, stupido, mi fidai di te.
Passarono i giorni ma non erano più gli stessi,
non c’era più il sole, il vento, il caldo, la pioggia,
solo grigiore e nebbia che attanagliava l’anima.
Tu c’eri sempre, almeno pareva, in quel letto bianco,
ma non c’eri già più, perso nei tuoi pensieri.
Ogni volta ti salutavo ma era come salutare una fotografia,
pur se a colori ne vedevo solo il negativo.
I colori sfalsati, il riso forzato, gli occhi smarriti.
Mio Dio, ti prego, ti scongiuro, fa che non se ne accorga,
fa che se deve essere sia nel modo più dolce.
Forse siamo stati accontentati, forse non ti rendevi conto,
forse quello che vedevo, tenacemente lottare, non eri più tu.
Si, senza dubbio, era un altro, uno sconosciuto.
Tu, ormai, avevi già passato la soglia, eri già in pace.
Fino a che anche quell’altro, stanco anche lui, ha chiuso gli occhi,
ha disteso il volto in un sorriso e ti ha raggiunto.
Allora mi sono ricordato della grande bugia che mi hai sempre detto:
“quando si muore, non si esiste più”.
No, non è vero,  non saprei spiegarmi, altrimenti perché,
da quando te ne sei andato,  sei sempre qui con me, papà!

Francesco 16/5/2012

lunedì 7 maggio 2012

Cari amici di tastiera,
sempre in linea, mane e sera,
è da un po’ che mi arrovello,
mi si squaglia fin il cervello,
siam partiti baldanzosi,
pieni di voglia e speranzosi,
ogni dì, rime a strofe giù di getto,
che riempivano il cassetto.
Battibecchi, filastrocche
sempre in rima e mai sciocche,
un piacere partecipare,
cosa inventarsi per lottare,
di fantasia, rime e parole,
strocche insieme oppure sole.
Mamma, quante ne abbiamo scritte,
lesse, arrosto e pure fritte!!
D’ogni cosa la sua rima,
dal fondo del mare sin lassù in cima,
fiori, giochi, guerra e pace,
d’ogni tema ci si compiace.
Poi, di colpo, come per magia,
una sorta d’albagia,
“ Questo ormai è superato,
tutto o quasi abbiam creato!!”
Ma che cosa? Stiam scherzando?
Ehi a voi dico?! State celiando??
Qui si dorme sugli allori,
ahinoi qui son dolori !
ci siam persi per la strada?
Ognuno sta nella sua contrada?
No, amici miei graditi,
no, non siamo ancor finiti!
Forza dai ricominciamo
Questo obnubilamento
Orsù vinciamo!
Non si vive di ricordi,
non siamo ancor ne ciechi né sordi!

Emozione

Non credere che sia meglio,
illusoria speranza,
cambiare abitudini e costume;
con camaleontica alternanza,
l’abituarsi a vivere,
per riuscire a sopravvivere.
Puoi sostituire la pelle,
cambiare colore,
vedere nuovi orizzonti,
ma rimani sempre te stesso.
Abitudini cresciute,
gesti consumati,
come il più abile artigiano,
utilizzi ogni giorno,
come il pane, cibo del corpo.
Perché cercare intorno nuove sensazioni,
l’emozione nasce dentro,
qualunque sia l’abitudine:
basta saperla vivere

Francesco 6/4/12
L’Articolo

Che notizia sensazionale,
c’era scritto sul giornale,
proprio ieri l’ho comprato,
e l’ho letta estasiato.
Ma che bella intervista,
scritta proprio da un artista,
corredata da foto a colori,
che non gli hanno reso onori.
Sì, perché lui è più bello,
sia di questo che di quello.
Ma di chi stiamo parlando,
di chi in Adda sta poetando,
e non pago sol di questo,
si è accinto molto presto,
a rimar e compitare,
strocche, fiabe a raccontare.
Non da solo ma in coro,
già ci sono dietro loro!
Chi? Amici e amiche di Fantasia,
il miglior gruppo che ci sia,
navigando nella rete,
per chi di rime ha proprio sete.
E si parla anche di loro,
li si elogia tutti in coro.
Queste anime sì belle,
che raccontan le storielle,
tutte in rima ma profonde,
che il cuore si confonde.
Siamo proprio eccezionali,
per finire sui giornali!!
Grazie a chi ci ha dato spazio,
con la scusa dello strazio,
di questo inutile ciarlare,
tutto quanto da inventare!

Francesco, 25/1/12

NORA

Cara Nora,
di venir fora
finalmente! Era ora,

Com’è felice
Mamma Alice,
a tutti quanti lo dice!

Non ti dico di papà,
dice a tutti: eccola qua!

Oh, quanto hanno aspettato,
insieme a tutto il vicinato,
questo evento fortunato!

Tutto era pronto per te,
dalla culla alla tazza per il tè,
tanti completini da bebè.

Mille e mille sonaglini,
per rallegrare i bambini.

Rosa un gran fiocco al portone,
per te già pronta una canzone,
ai nonni scende già un lacrimone.

Sei arrivata come la Candelora,
mia cara piccola Nora
adesso dall’inverno siamo fora!!

Benvenuta quindi piccolo fiore,
sbocciato e nato con amore!


Francesco 14/2/2012



Ritorno

Quale solingo viandante,
ricalco i passi perduti,
da un lontano ricordo sopiti.
Rivedo quei siti,
i volti amati.
Un fanciullo che gioca,
un vecchio fico contorto,
una fonte che, come sempre,
rinfresca il ricordo assetato.
Si apre la mente,
si desta il vissuto,
ritorna più vivo il tempo passato.
Quella corte che m’ha visto felice,
ora vuota aspetta il domani,
tutto sembra rimasto com’era.
Mi disseto in questo cammino,
nutro l’anima di queste memorie.
Giunto ormai a metà del percorso,
sostare alla fonte e berne i ricordi
rinfranca e rincuora per la strada restante.

Francesco, 28/2/12 .

Speranza


Senza fine, senza scopo apparente,
come una strada tracciata,
in un deserto assolato,
che nessuno percorre,
poiché non parte e non arriva.
Solo, senza più bussola,
guidato dal senso della vita,
arranco, passo dopo passo,
gli occhi appannati,
di pianto, di sudore e di sangue.
Chi cerco so che è lì,
intorno, celato da un granello di sabbia,
palesemente non voglio vederlo,
lo sfioro, ne sento la presenza.
Ma non lo vedo,
è celato dal mio deserto, dentro,
aspetto l’acqua che imbeva
la mia solitudine,
acqua di vita che mi riempia l’anima,
perché di vita ho bisogno più che mai.
Che questo deserto fiorisca di mille colori,
di mille profumi.
Germogli la speranza di un domani,
non più uguale all’oggi ma simile
al mio sogno ricorrente.
Miraggio? Realtà?
No, speranza.


Francesco 26/03/2012
Stringi le mani della vita

Stringi le mani della vita,
ti accompagnerà nel percorso,
eviterai di perderti,
tenendole strette.
Non farti trascinare,
sarebbe più faticoso,
questo percorso già difficile
tracciato solo per te.
Protetta dal  mantello dell’amore,
di velluto rosso carminio,
che spianerà la via,
solo per te.
Non potrai aver freddo,
né sentirai fatica,
così protetta,
arriverai alla fine
che sarà un nuovo inizio.


Francesco 30/1/12
Volere

Volevo essere un buon figlio,
e potevo esserlo di più.

Volevo essere un buon marito,
e posso ancora migliorare.

Avrei voluto essere un buon padre,
ma questo non mi è stato possibile.

Avrei potuto essere un buon nonno,
ma non lo saprò mai.

Posso essere un uomo normale,
e questo è facile

vorrei essere un uomo speciale,
ma questo è difficile.


Francesco 13/4/12

mercoledì 2 maggio 2012

A Franco


Hai vissuto per ricordare,
vivevi di ricordi,
ora di ricordo vivi
per sempre, in noi.


Francesco

2/5/12